BASSA VIA DEL GARDA
L’itinerario si svolge lungo un tratto della Bassa Via del Garda, che si sviluppa a mezza costa lungo la sponda bresciana del lago.
Parcheggiata l’auto in piazzale Chiara d’Assisi, a Piovere, ci dirigiamo verso il centro del borgo e, giunti in piazza Cavour, seguiamo le indicazioni su segnavia 265 in direzione Muslone con una tappa obbligata dopo un centinaio di metri alla chiesetta di San Marco.
Procediamo sul segnavia 265 attraversando antichi uliveti e una pietraia fino a Muslone, frazione del Comune di Gargnano, passiamo a fianco a delle antiche fontane, raggiungiamo località San Gaudenzio e scendiamo verso Gargnano. Questo tratto di sentiero, prima segnavia 265, poi 230, interseca in più punti via Muslone fino a via Crocifisso e al semaforo. Attraversata la strada Gardesana SS45bis ci dirigiamo verso il centro di Gargnano con il porticciolo e Palazzo Feltrinelli, sede dell’Università.
Seguiamo la centrale Via Roma, percorriamo via Rimembranza e per circa 2 km via San Giacomo, fino all’antica chiesetta di San Giacomo de Calì(4). Superata una sbarra che impedisce il passaggio delle auto, percorriamo in salita via Panoramica, evitando la Gardesana, fino a raggiungere in località Piazza il segnavia 263 che ci riporta ad incrociare nuovamente il 265 verso Piovere.
1 - La parrocchia di San Marco
La chiesa di San Marco è collocata in posizione panoramica su una prominenza al margine sud dell'abitato di Piovere. La sua prima attestazione documentata risale al 1537, ma venne consacrata a San Marco nel 1633 deponendo sotto l'altare maggiore le reliquie del Santo. L'altare maggiore, a lui dedicato, è opera degli scultori valsabbini Pialorsi. Il secondo a sinistra è dedicato a San Antonio Abate mentre il terzo al Rosario.
Degni di interesse l'opera lignea della Madonna col Bambino di scuola veronese del XV secolo ed il dipinto della Madonna con i Santi Marco, Giovanni Battista e Antonio da Padova, i medaglioni con i Misteri del Rosario (1704) e la tela dei Santi Antonio, Rocco e Valentino (Gianbattista Avvera, 1670).
(Tratto da "Le Chiese dell'Alto Garda Bresciano" a cura di Cristian Pollini)
2 - Muretti a secco
“Un muretto a secco è il monumento a una volontà granitica”. Così si apre il video di presentazione per iscrivere nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità dell’UNESCO i muretti a secco e le tecniche per costruirli. Un riconoscimento importante per gli 8 Paesi europei che avevano presentato la candidatura.
La cultura locale, per utilizzare al meglio un territorio tanto aspro come il nostro, ha prodotto manufatti che contribuiscono in maniera decisiva, a contraddistinguere il paesaggio.
Spesso sul nostro cammino si incontrano roccoli, calchere, limonaie e terrazzamenti sostenuti da muretti a secco. La coltivazione dell’ulivo, della vigna, dei legumi necessari per il sostentamento, non sarebbe stata possibile senza l’ingegno ed il duro lavoro necessari per realizzare opere murarie in assenza leganti.
4 - San Giacomo in Calì
A Gargnano, in località San Giacomo, lungo l’antica via per Tignale, sorge a due passi dal lago la chiesetta di San Giacomo in Calino (en Calì, nel dialetto locale), una delle più antiche del lago. Circondata dalle limonaie ed edificata probabilmente su un antico tempio pagano, questo edificio del VI–VII secolo sorse probabilmente come ospizio per i viandanti che giungevano sulle sponde del Benaco. Bellissimi gli affreschi del XIV secolo e la statua del santo che impreziosiscono una particolare struttura architettonica.
CARATTERISTICHE TECNICHE